Il venditore avido cercherà sempre di “rifilare” il modello più costoso; male. Il venditore inesperto cercherà sempre di rifilare il computer di cui ha maggiori quantità in negozio; malissimo. Il venditore serio invece chiederà alcune infomazioni “chiave” su cosa il cliente ha intenzione di fare con il nuovo computer. Ormai non si può prescindere dal consigliare un computer con un disco a stato solido SSD ma è il processore ad incidere notevolmente sul prezzo. Se per navigare in internet e usare le funzioni comuni di Office, Microsoft o Libre che sia, il minimo di potenza richiesta è una CPU Celeron o Pentium, con una CPU della famiglia Atom si avranno blocchi e continui periodi di attesa; poi verrà il dubbio sia colpa di internet, invece Chrome con 5 schede aperte ha bisogno di una decina di secondi per “pensare” (smaltire i processi in coda). Un notebook troppo economico poi ti resta aggrappato anni e con la somma dei periodi di attesa davanti allo schermo ci avresti potuto leggere Il Signore degli Anelli.

Quindi è fondamentale trovare un compromesso tra CPU, RAM, SSD e prezzo di acquisto. Ormai con 8Gb di RAM si fa bene tutto ad eccezione del montaggio video o audio. Non dovrebbero neanche esistere i notebook basati su CPU inferiori all’Intel i3 o AMD Ryzen 3. L’SSD invece è una cosa molto personale perchè c’e’ chi si trova bene con 250GB e chi avrebbe bisogno di 1 o anche 2 Terabyte per farci stare tutti i propri archivi di file magari audio e video notoriamente molto pesanti. Basterebbe anche un 120Gb per chi usa comunque solo Office e pochi altri programmi e si affida poi ad un NAS o anche solo ad un HDD USB 3.0. I notebook migliori oggi hanno SSD NVe che rinunciando all’interfaccia S-ATA scambiano dati direttamente col chipset quindi la velocità ci guadagna.

Un’altro punto interessate ma di cui si parla poco perchè si verifica solo su una certa categoria di Notebook è il TDP (Thermal Design Power) cioè la massima temperatura concessa alla CPU prima di abbassare la propria frequenza/prestazioni. Siccome il “frequncy scaling” avviene a seconda di quanto bene viene raffreddata la CPU. Questo dipende dalla buona o cattiva progettazione/costruzione della parte relativa al rafreddamento e/o alla vicinanza del chip VGA dalla CPU; di solito i notebook di fascia bassa e media condividono la stessa “Heat Pipe”, Quindi più è compatto il notebook più è difficile raffreddarlo efficacemente e a volte anche una CPU i7 3GHz non riesce ad esprimere la propria potenza per più di pochi secondi poi la frequenza viene abbassata e con essa le prestazioni. Da quando le CPU hanno tutte 2 o più core (unità separate di calcolo sotto un unico “tetto”) le temperature tendono a sommarsi.

La Cpu (Processore) è il cuore del computer e ne determina la potenza di calcolo, solo usando grafica avanzata magari con rendering 3D e videogiocando di frequente si possono spremere i processori mediamente veloci. I processori di alta gamma invece sono concepiti per il parallel computing: se su Windows 10 con almeno 32Gb e 8 Core fai girare 4 macchine virtuali non noteresti rallentamenti nel Windows host cioè di partenza.