Ricevo un Notebook che ho venduto l’anno scorso e che non si accende. Il cliente in tutta sincerità mi confessa che la moglie lo ha inavvertitamente innaffiato con del caffè. E’ stato immediatamente ripulito con uno straccio e da fuori quasi non si nota nulla ; tuttavia RAM, SSD e scheda madre saranno bagnate causando il cortocircuito che impedisce l’accensione.

Cerco di vedere il lato buono dela cosa; pare che il caffè non fosse zuccherato e questo facilita la pulizia di superfici e contatti. Infatti i liquidi lentamente scompaiono lasciando sulle superfici tutte le particelle solide che non possono evaporare. Siccome c’e’ sempre acqua coinvolta quando evapora rimango gli elettroliti; particelle metalliche conduttori di energia elettrica che causano corto circuiti e bloccano il funzionamento degli apparecchi.
E ecco il Notebook con rimossa batteria, scheda USB, RAM e SSD per pulire meglio i contatti. Se però il liquido ha già fatto in tempo ad ossidarli il risultato non è garantito

Spazzolino da denti, cotton fioc, pasta termica pennelli e cacciavite sono le parti meccaniche di cui avrò bisogno. Acqua da laboratorio bidistillata, isopropanolo e spray pulisci contatti saranno i miei alleati chimici. La pistola termica servirà per asciugare l’umidità residua.

Procedo quindi allo smontaggio della scheda madre del notebook sperando che non si fosse ancora seccato completamente il liquido.

All’aperto si cosparge la scheda madre con una soluzione 50/50% di isopropanolo e acqua bidistillata facendo gocciolare. Noto subito che alcune gocce che cadono hanno un colore vagamente marrone invece che trasparente. Questo mi fa capire che ho sciolto dei residui di caffè.

Si procede poi a un “risciaquo” con lo spray pulisci contatti che con la sua azione idrorepellente aiuta a eliminare ogni traccia di umidità e si finisce l’asciugatura con aria compressa e pistola termica.

La motherboard ripulita e pronta per essere ricollegata a raffreddamento, tastiera e touchpad. A volte sono necessari due passaggi di lavatura ma non ho mai provato ad andare oltre al terzo.

