Il giornalista USA Barry Schwarz se ne è accorto per primo: Google ha rimosso completamente dalla ricerca le versioni archiviate delle pagine web dell’indice. Questa mossa definita antiliberale, usando un eufemismo, elimina la completamente la cache dei link e potrebbe avere risvolti enormi in campo legale. Non si potrà più dimostrare facimente com’era il web in un periodo passato. Esistono comunque ancora https://archive.org/ e la sua WaybackMachine.
Da poco esiste il sito EU che controlla e permette di controllare i dati sulle emissioni e sulla loro riduzione. EU Emission Tracker è il sito che raccoglie tutti i dati sulle emissioni di Co2 dal 1991 in poi e fino al 2050 verrano mostrate le previsioni.
A Marzo 2024 Alphabet e quindi Google decide di facilitare l’accesso e la visualizzazione di dati pubblici. Con il sito DataCommons è possibile visualizzare in vari formati grafici i dati raccolti ed aggiornati da OMS, US Census Bureau, l’Eurostat e tanti altri. Durante una crisi di noia vale la pena darci un’occhiata.
Appena velocizzerò la rete di casa comprerò questo switch: Trendnet TEG-562. In ingresso ha due porte SFP+ da 10Gbit/s ognuna, usate per l’uplink, mentre per il downlink ci sono 4x porte LAN da 2,5Gbit/s a cui connettere PC e dispositivi NAS. Intorno ai 120 euro ma attualmente non disponibile in italia
Finalmente hardware Wifi 7 ultranuovo e ultraveloce al giusto prezzo, gli access point Ubiquiti costano meno di 230 euro e offrono connessioni atraverso 40, 160 e 320MHz trasportando quindi fino a 690, 2880 e 5760Mbit/s verso i client collegati. Consuma 20W ed è alimentabile attraverso POE ma lato LAN la connessione 2,5Gbit/s limita il troughput massimo che resta comunque vicino al top possibile nel 2024. Per chi non necessita di prestazioni da videoediting o non possiede hardware di ricezione adeguato, c’e’ anche il modello Ubiquiti Unifi U6-PRO con WiFi 6, sufficiente per la maggior parte degli usi costa meno di 172 euro.
Nvidia presenta la 4a 3050, la più economica non raffreddata a ventola. La nuova GTX3050 usa 6GB di RAM e ha un PD Power DEsign di soli 70W che vengono smaltiti senza nessun rumore tramite i due heat pipe ed il generoso cooler a lamelle. Costa intorno ai 200 euro.
I nuovi Samsung 990 Pro esistono da 1 / 2 o 4 Terabyte e la novità non sta nella eccezzionale resistenza dei chip della serie Pro bensì nell’uso di nuovi chip col doppio di memoria; così solo la parte superiore è popolata ed è possibile montarlo anche in ultrabook notebook e schede madre per PC e server con poco spazio.
Le nuovissime schede con chip ASM 4242 forniscono 2 porte USB4 / USB-C / Thunderbolt 4, come preferite chiamarle, entrambe da 40Gbit/s compatibili con qualsiasi schermo anche in configurazione daisy chain cioè collegando al monitor 1 il monitor 2 a cui collego il monitor 3 ma anche, volendo, una memoria di massa sempre con la porta USB-C. Le due porte DP sotto alle USB-C sevono per ricevere il segnale video dalla scheda video, poi lo instradano nella USB-C. Sotto a destra la ASUS e a sinistra la MSI, sono tra quelle più care e saldate meglio ma si trovano anche a meno da altri produttori.
Il nuovo Raspberry 5 è il raspberry migliore di sempre, i 4 core Cortex A76 e 8Gb di RAM permettono anche l’installazione di Windows 11 in versione ARM seguendo il progetto Windows on Raspberry (WoR). Naturalmente il progetto è all’inizio e mancano ancora dei driver importanti (la scheda LAN non funziona) e bisogna prima installare un BIOS UEFI compatibile scaricabile da GIT. Su Raspberry 4 invece funzionava con lo stesso UEFI modificato anche Windows 11 fino alla build 26163, le versioni successive utilizzano nuove istruzioni presenti appunto nei core A76 ma non nei core A72 del Raspy 4. Comunque su tutti è possibile, premesso possedere il modello da 8GB, installare un virtualizzatore bare-metal a scelta tra VMWare e ProxMox, sul quale è poi possibile installare qualsiasi appliance linux o sistema operativo.
Sempre (o quasi) in aggiornamento...