Non è ancora finito gennaio e da 3 giorni ho alcune richieste di clienti che mi portano i notebook perchè non riescono a scaricare email Virgilio.it e io non sapendo e neanche immaginando come prima cosa uno stop dei server vado a controllare le impostazioni di Outlook e verifico che non dipende da impostazioni sbagliate. Provo quindi ad aprire la webmail e ottengo la conferma che dipenda effettivamente da una défaillance dei server POP e cloud di Vigilio.it.

Stamattina mi portano un PC dove non va l’email, incuriosito chiedo se si tratti di Virgilio ma il cliente nega dicendo che da anni paga Libero per la casella email da 20Gb ma che solo da ieri non scarica più le email. Stessa procedura, dopo anni è difficile cambiare pratiche consolidate per un solo caso, controllo Outlook e solo dopo la webmail e capisco si tratti della stessa sindrome da cui era affettoil server Virgilio.it

Si intende che il malfunzionamento sia vasto e che riguardi o un cloud provider terzo che offre un’interfaccia di segnalazione comune (i messaggi sono uguali) oppure, meno complottisticamente, Weather Investment che attraverso la società Matrix gestisce il portale Virgilio.it ha dimenticato di pagare la rata dei mail server.
Secondo Libero e Virgilio comunque si tratterebbe solo di un problema di esclusivamente tecnico (qualsiasi cosa significhi) che avrebbe coinvolto una loro datafarm ed escludendo un potenziale attacco informatico come causa del disservizio. I server delle Notizie funzionano come sempre, anche se non si capisce chi clona chi visto che i contenuti sono identici.
In serata del 25 gennaio è uscita questa nuova comunicazione unificata che prega ancora una volta di avere pazienza spiegando l’accaduto con un bug di sistema operativo che richiede un fix… insomma mi sembra di sentire le scuse di chi non sa neanche cosa stia succedendo. Nel 2023 un fix che richieda 3 o più giorni è una cosa inaccettabile per due ditte ad alta capitalizzazione; non mancheranno certo i soldi per pagare tecnici efficienti e soprattutto rapidi.

Già il 24 Gennaio 2023 su Telegram spunta una ipotetica lista craccata di account Libero chiamata 500K UHQ COMBOLIST (500mila Ultra High Quality libero usernames & passwords) che riporterebbe le credenziali di 500.000 utenti Libero.it.
La cosa peggiore è che la lista sembra davvero veritiera; gli account esistono davvero e per molti funzionano anche le password. Questa cosa non sarebbe neanche poi così grave se si trattasse di Gmail, Hotmail o Yahoo; in quanto tutti questi hanno attivi sitemi di 2FA (Autenticazione a due fattori) e senza il codice generato dallo smartphone, richiesto dopo aver inserito username e e password, non ci si connette ai servizi o caselle di posta.

ItaliaOnline gestisce i siti ma pare che il Sole 24h abbia spulciato i vecchi contratti e… «Abbiamo trovato nei contratti di Virgilio email e Libero email una clausola “furba” che limita la responsabilità dell’azienda nel caso ci siano disservizi o addirittura mancato funzionamento. Clausola che però non potrebbe essere applicata in maniera così generica. Cito Altroconsumo. «Ci sono gli estremi per reclamare; come già molti stanno facendo, ti invitiamo a fare un reclamo attraverso la nostra piattaforma Reclama Facile argomentando i danni subiti». «Anche Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o un rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti, per il mancato utilizzo del servizio di email; è vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati, anche perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email».

Oggi 26 gennaio sembra si sia risolto tutto e pare che finalmente il sistema sia stato ripristinato per entrambi i provider. Rimane ovviamente ampio spazio alle polemiche ai risarcimenti e forse (se solo in Italia esistesse) una vera class action all’americana che dai noi sarebbe l’azione collettiva. Vedremo.

A me pare che le pagine di login attuali siano più pulite del solito così provo a disabilitare il mio AdBlocker ed ecco che la situazione peggiora…

Provo comunque a colegarmi con il mio account free ma non si apre la mail e mi ributta sulla homepage di Virgilio. Così mi viene in mente che forse ripristinano prima gli account paganti; avrebbe senso. Staremo a vedere cosa accadrà agli account free come il mio.

Ormai sfiduciato provo anche ad aprire la mia casella Libero Mail ma non ottengo risultati neanche adesso; sono le 22:50 del 26 gennaio 2023
Speriamo insomma che gli inconvenienti finiscano presto, dato che entrambi hanno garantito che finito il blackout email e dati dei clienti saranno ancora presenti. Chi vivrà vedrà e io con tale premessa continerò ad aggiornare questo articolo.
Finiti i problemi di raggiungibilità dei mail server leggo che l’associazione dei consumatori ha intenzione di chiedere almeno 30€ per utente a titolo di indennizzo. Certo come farebbero questi soldi ad arrivare agli utenti è poco chiaro anche perchè pochi sono utenti identificati chiaramente e ancora meno hanno registrato un conto corrente nelle impostazioni di Virgilio o Libero.
